Rassegna trimestrale n. V-4 - Ottobre 2014
Introduzione al n. V-4
di Alessandro Natalini e Giulio Vesperini
La rassegna si apre con l’analisi di due documenti di linee guida recentemente messi in consultazione da parte della Commissione europea. Il primo documento, analizzato da Simona Morettini, riguarda l’AIR e il suo scopo è quello di mettere a sistema le molte integrazioni apportate nel corso degli anni alle Linee guida del 2005. Le principali domande che la Commissione ha rivolto ai partecipanti alla consultazione riguardano il ricorso ad un sistema di AIR “integrato”, il quale mira a valutare, all’interno della stessa analisi, gli impatti economici, ambientali e sociali dell’intervento regolativo, utilizzando strumenti quantitativi e qualitativi. Altre questioni su cui la Commissione sollecita osservazioni riguardano i contenuti dei documenti di consultazione e i parametri da rispettare nella redazione dell’Impact Assessment Report: questi dovrebbero essere sintetici e preceduti da un executive summary, mentre le parti più tecniche e di dettaglio dell’analisi dovrebbero, invece, essere presentate in appositi annexes.
Il secondo documento di linee guida della Commissione europea riguarda invece le consultazioni, nell’intento di condensare i principi seguiti in almeno dieci anni di esperienza nel coinvolgimento dei soggetti interessati al provvedimento regolativo. Questo documento muove da una verifica del rispetto dei requisiti minimi di cui la Commissione si è dotata dal 2002, la quale ha messo in luce le difficoltà incontrate nel raggiungere le diverse tipologie di stakeholder ricevendone osservazioni pertinenti. Carolina Raiola e Marco Valeri, nel sottoporre ad esame questo documento, rilevano che le future Linee guida dovrebbero essere l’occasione per ragionare sulla disciplina della consultazione non solo nella Commissione, ma anche nelle Agenzie indipendenti e negli Stati membri. Dovrebbero, inoltre, qualificare meglio la mappatura degli stakeholder e la costruzione della capacità di risposta dei destinatari. Infine, dovrebbero contenere indicazioni sulle modalità da seguire per valutare la qualità della consultazione in ragione della sua effettiva incidenza sulle scelte regolatorie.
Le autorità indipendenti nel presentare le proprie Relazioni annuali al Parlamento anche nel 2014 hanno ricostruito il ventaglio delle iniziative adottate per migliorare la qualità della regolazione. Maria Grazia Massaro, che le analizza, osserva che il principale strumento utilizzato resta quello delle consultazioni, anche se si nota un positivo incremento delle analisi ex-ante ed ex-post. Si segnalano, tra le nuove forme di intervento, quelle volte ad operare una semplificazione amministrativa e ad “educare” i soggetti regolati.
Luca Ferrara presenta, invece, il nuovo framework sulla valutazione pubblicato dall’Ocse: questo fornisce agli Stati uno strumento per valutare la progettazione e l’attuazione delle proprie politiche regolatorie ed è stato predisposto attraverso una consultazione di esperti ed una raccolta delle best practices. Un test di questo strumento sul Canada e sui Paesi Bassi ha mostrato che la sua applicazione richiede una grande quantità di dati e informazioni e quindi comporta un costo non indifferente. Inoltre, ha messo in luce la necessità di utilizzare in modo integrato indicatori quantitativi e qualitativi, soprattutto quelli derivati dalla percezione degli stakeholder. Da ultimo, si rileva che l’utilizzo del quadro di riferimento risulta tanto più efficace quanto più il processo di valutazione è trasparente e partecipato.
Anche il Council of European Energy Regulators (CEER) ha sottoposto a consultazione le raccomandazioni alle Autorità nazionali di regolamentazione: queste sono fondate sulla review condotta dallo stesso CEER nel 2013 avente ad oggetto l’efficace coinvolgimento delle associazioni dei consumatori nel processo di regolazione. Andrea Flori nel suo contributo sottolinea l’importanza dell’invito a rafforzare i legami tra Autorità e associazioni rappresentative dei consumatori nelle diverse fasi del processo regolatorio: dalla definizione delle strategie, alla progettazione delle politiche regolative, sino all’attuazione e all’enforcement.
In materia di trasparenza, Giovanna Perniciaro analizza le linee guida adottate nel maggio del 2014 dal Garante privacy, nelle quali si considera il rapporto tra gli obblighi in capo alle amministrazioni pubbliche, incluse le autorità indipendenti, di pubblicare un novero molto ampio di informazioni sui propri siti istituzionali e sulle disposizioni in materia di riservatezza. Nel far ciò il Garante propone alcune modalità che le amministrazioni dovranno rispettare per garantire che la gestione dei dati personali sia conforme al principio di riservatezza; per alcuni versi, tuttavia, ridimensiona l’affermazione del principio di pubblicità sancito dal d.lgs. n. 33/2013.
La rassegna si chiude con una disamina di Gabriele Mazzantini con riguardo a due documenti che fanno il punto sulle misure proconcorrenziali nell’Unione europea e in Italia. Da un lato, la Commissione europea ha analizzato i risultati ottenuti in dieci anni di vigenza del Regolamento n.1/2003, segnalando gli ambiti sui cui è necessario intervenire per incrementare l’uniforme applicazione del Regolamento stesso all’interno dei Paesi dell’Unione europea. Dall’altro lato, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha pubblicato una segnalazione che dovrebbe servire di supporto alla stesura della legge annuale sulla concorrenza, suggerendo al legislatore i settori che nel prossimo futuro necessitano di interventi. L’Autorità, in particolare, suggerisce di introdurre anche in Italia forme di consultazione pubblica preventiva per la realizzazione delle grandi opere di infrastrutture pubbliche e di promuovere a tutti i livelli di governo una maggiore cultura della concorrenza e una più elevata qualità della regolazione.